Pale eoliche lungo la 131: un’autostrada del vento in Sardegna

La SS 131, la più grande arteria della Sardegna, almeno nel suo tratto pianeggiante (grosso modo da Cagliari a Bauladu, poco oltre Oristano) è unanimemente considerata una brutta strada; parte di quest’astio è sicuramente imputabile alle condizioni non eccellenti di alcuni tratti di quella che dovrebbe essere, de facto, l’unica autostrada della Sardegna (irregolarità dell’asfalto, assenza di corsie di emergenza, svincoli a raso); un’altra parte è invece probabilmente conseguenza di un paesaggio non troppo vario e già visto fin troppe volte da tutti i Sardi. Partendo da questo presupposto, possiamo essere d’accordo che, per rendere questa strada meno gradevole di quanto già non sia, ci vorrebbe qualcosa di davvero orrendo: possiamo quindi accogliere con meno riserve una proposta che, a prima vista, potrebbe sembrare estremamente impattante, sia esteticamente sia economicamente (a causa delle “marachelle” della P3, la loggia dell’eolico finita sui giornali non troppi anni fa per il tentativo dei suoi affiliati di costruire pale eoliche in alcuni luoghi incontaminati della Sardegna).

La proposta in questione sarebbe quella di trasformare la SS 131 in un’autostrada del vento, installando un filare di pale eoliche su ciascun lato. Immaginando una distanza di 200 metri tra ogni pala e tenendo conto dei tratti di strada in cui non potrebbero essere installate per la presenza di ostacoli naturali o artificiali (oltre ad escludere, chiaramente, i tratti montani o in generale quelli dove la bellezza del paesaggio non deve venire intaccata), la SS 131 potrebbe accogliere circa 1000 pale eoliche tra Campidano, altopiano di Abbasanta, altopiano di Campeda e altri tratti più brevi tra Bonorva e Sassari.

Le pale eoliche potrebbero essere decorate ciascuna con un murales diverso e diventare piacevoli compagne di viaggio, oltre a rendere la 131 una strada unica al mondo (ho provato a cercare sul web immagini di strade dove ciò sia già stato realizzato e non ho trovato nulla), sulla scia di ciò che ha reso Orgosolo uno dei centri turistici più visitati dell’entroterra sardo.

Sperando di aver allontanato i dubbi su eventuali danni estetici, passiamo ad analizzare brevemente le ricadute positive sull’economia della Sardegna: basandoci sulle stime dell’Associazione Nazionale Energia dal Vento, installare 1000 turbine da 2,3 MW ciascuna creerebbe circa 9000 posti di lavoro nell’isola (calcoli confermati dai dati 2011, quando, a fronte di 673 MW di energia eolica installata in Sardegna, gli occupati erano 2398), un numero importantissimo se consideriamo che oggi i disoccupati sono circa 110000. Ovviamente, 10000 persone in grado di garantire un reddito alla propria famiglia significherebbero meno spese per la sicurezza sociale e più consumi, così da migliorare indirettamente il tenore di vita anche degli altri Sardi, disoccupati o meno. Chiaramente, a queste cifre bisogna aggiungere le royalties pagate dalle aziende per installare le pale eoliche: considerando che attualmente le cifre si aggirano su €10000 a pala, si avrebbero maggiori introiti per 10 milioni di euro all’anno (magari utilizzabili per migliorare la gestione dell’acqua, un bene che, a differenza del vento, in Sardegna scarseggia, come le periodiche siccità ogni tanto ci ricordano). A queste cifre, magari, se ne aggiungerebbero altre, se le pale eoliche, decorate coi murales, dovessero diventare conosciute e aumentare gli arrivi turistici in Sardegna, magari in sinergia con lo sfruttamento delle case cantoniere e con la creazione di piste ciclabili extraurbane.

Non abbiamo neanche menzionato i benefici per l’ambiente: basti pensare che 2300 MW di energia eolica corrisponderebbero, sempre secondo le stime dell’ANEV, a circa 15 milioni di barili di petrolio risparmiati e a oltre 3 milioni di tonnellate di anidride carbonica in meno immesse nell’atmosfera. Per una regione sensibile al riscaldamento globale quanto la Sardegna, basterebbero questi ultimi dati per capire la convenienza di un’autostrada del vento che ai Sardi porterebbe esclusivamente benefici, da ogni punto di vista.

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